Amici del Muner!
Come state?
Tempo di Natale e vacanze, ma anche di allenamenti e programmazione per i mesi che ci aspettano.
E allora, quale miglior momento se non questo per dirvi che la sedicesima edizione del torneo si svolgerà Giovedì 29 e Venerdì 30 Marzo 2018?
Ecco, le date sono ora ufficiali.
C’è una novità importante, visto che abbiamo pensato di diventare un pò più grandi, allargando la partecipazione a 16 squadre che si affronteranno su 4 campi, a Pordenone e dintorni.
Ora torniamo al lavoro, per voi, per noi, per Agostino.
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A presto e… buone vacanze!
Giorno: 17 Dicembre 2017
L’ATTIVAZIONE PSICO-FISIOLOGICA
Con l’espressione attivazione psico-fisiologica si intende il livello globale di attività espressa in un dato momento dal sistema nervoso; ad esempio, l’attivazione è minima nel sonno profondo ed aumenta gradualmente man mano che cresce lo stato di veglia del soggetto.
Il livello di attivazione è strettamente legato allo stato emozionale dell’atleta; infatti, un atleta in uno stato di forte eccitazione emotiva presenta un livello di attivazione molto alto. Questo processo si manifesta in vario modo: il cuore accelera, la ventilazione diventa più frequente, la pressione del sangue sale e per concludere la traspirazione aumenta.
Poiché le gare sportive sono un evento che comporta un certo grado emozionale, risulta naturale che anche in questo caso l’organismo reagisca ad esse come di fronte ad un’emergenza cioè innalzando il livello dell’attivazione. Tuttavia il problema è che questo incremento, utile fino ad un certo livello, diventa controproducente quando è troppo elevato. Al contrario un livello minimo di attivazione rende la prestazione scadente; in questo caso si dice in gergo che l’atleta è “scarico” e ciò può essere dovuto al fatto che egli non sia motivato o che non riesca a concentrarsi.
Ma come valutare il livello di attivazione? Non possedendo sofisticate apparecchiature che misurano gli indici fisiologici (bio-feedback), è sufficiente per allenatori e preparatori atletici sottoporre i nostri atleti ad un facile e veloce test per valutare il livello di attivazione psico-fisiologica. A tale scopo vi suggerisco il questionario di Pietro Trabucchi del 1993 che risulta utile per capire lo stato emotivo e di eccitazione con cui i nostri atleti affrontano gli allenamenti e la partita.
Prof. Alessandro Onofri
Preparatore fisico F.I.P.
Istruttore Minibasket
Esperto nella pratica psicomotoria Aucouturier
NEURONI A SPECCHIO E PALLACANESTRO
Dopo aver letto il titolo, vi chiederete: che relazione c’è tra i neuroni specchio e il gioco della pallacanestro?
Per prima cosa definiamo questi neuroni come gli elementi deputati a memorizzare nella corteccia premotoria del nostro atleta i gesti fondamentali della disciplina praticata, come per esempio il tiro e il passaggio; infatti la sola e semplice osservazione di un gesto ben eseguito porta il nostro sistema nervoso a memorizzare e riprodurre l’azione in modo corretto come se venisse eseguita dallo stesso atleta. Inoltre i circuiti neuronali lavorano allo stesso modo seppur l’atleta non stia eseguendo nessun movimento. Se ne deduce che il dimostratore deve essere un ottimo esecutore per prima cosa e il rivedere molte volte le proprie azioni eseguite alla perfezione porta ad immagazzinare il giusto schema motorio e a migliorare quindi la tecnica personale. Infine si può aggiungere che usare lo smartphone, per riprendersi, può essere un valido ausilio per “sfruttare” tale teoria e rendere utile lo strumento tanto caro ai nostri giovani. Naturalmente sarà importante creare un protocollo sperimentale per verificare la teoria e gli eventuali miglioramenti.
Buon lavoro! Fatemi sapere se funziona!
Prof. Alessandro Onofri
Preparatore fisico F.I.P.
Istruttore Minibasket
Esperto nella pratica psicomotoria Aucouturier