La grande rimonta

Come trovarsi sotto di 30 all’intervallo. Questo è oggi il coronavirus. In difesa subiamo, malgrado ci si sbatta al massimo per contenere la furia avversaria. In attacco siamo lenti, impauriti, incapaci di fare breccia nella ragnatela fitta e indecifrabile. Ma gli atleti veri, quelli forgiati in ore e ore di allenamenti, sanno benissimo che esiste sempre un tempo per rimontare. Non si danno mai per vinti, non gettano mai la spugna. Continuano a lottare fino allo stremo delle forze. Non alzano le mani dal manubrio fino a quando non si taglia il traguardo (in gergo cestistico, finché non suona la sirena). I conti si fanno alla fine e la fine deve ancora arrivare. Cosa possiamo fare per recuperare lo svantaggio? Innanzitutto attenendoci alle disposizioni impartite dagli allenatori, che per l’occasione hanno indossato i panni dei nostri governanti ed esperti. L’avversario non va affrontato in campo aperto, dove siamo più deboli, ma stando coperti e nascosti, affinché esaurisca gradualmente la sua forza aggressiva. Noi, abituati ad ascoltare e credere ai nostri coaches, seguiamo lo schema vincente: non abbiamo alternative, dobbiamo lottare in silenzio sapendo che il cronometro è il nostro principale alleato. Dobbiamo solo avere pazienza, prima o poi il gioco funzionerà e la palla riprenderà a bucare la retina. Nel frattempo non possiamo stare con le mani in mano. Stare coperti non significa stare fermi. Ci prepariamo al gran finale. L’avversario ci ha costretto a rinunciare alle nostre palestre e compagni di squadra, ma non può proibirci di restare in forma, in attesa del buzzer beater, il tiro della vittoria. Dove siamo, possiamo continuare ad allenarci anche se in spazi stretti e in solitaria. Ci arriveranno esercizi, video, suggerimenti, materiale utile per farci trovare pronti al momento opportuno. Non perdiamo questa occasione, sarebbe un peccato.  Continuiamo ad esercitarci in attesa della festa finale, dove tutti quanti potremo urlare in cerchio a metà campo la nostra irresistibile gioia.