La legge del tutto o del nulla

‘Xe pèso el tacòn del buso’, per dirla in meneghel. Dopo due mesi di silenzio assordante – e, ancor più preoccupante, di malsano menefreghismo – esce la trovata del secolo: tra le categorie di ‘preminente’ interesse, oltre a quelle senior, ci sono le giovanili con finali nazionali annesse, tradotto, eccellenze ed élite. Società e squadre ‘blasonate’, che rappresentano il 10% del movimento, possono riprendere ad allenarsi: tutti gli altri in attesa di una liberatoria che, dalle previsioni, tarderà ad arrivare. Diamine, ci si può sempre allenare all’aperto: dunque, ci saranno atleti della stessa società sportiva che si guarderanno dalle vetrate. Chi al calduccio e su pavimento tenero, chi al freddo e al gelo, come il bambinello, con la neve sui bordi e il terreno rigido sotto i piedi. Chi potrà stare in albergo con tutti i confort annessi e chi dovrà accontentarsi di una mangiatoia con il bue e l’asinello. Sfugge a tutti il senso e la produttività di questa decisione: se la posta in gioco è determinata dall’aggettivo ‘preminente’, allora diventa cruciale declinarlo alla particolare situazione che sta vivendo la pallacanestro tricolore. Siamo proprio sicuri che il futuro del nostro sport tanto amato dipenda da quel 10% – per carità, costituito da ambienti fortemente organizzati e staff tecnici altamente professionali – e che si possa sacrificare sull’altare il restante 90 considerato ‘non preminente’? L’esperienza sul campo, che certamente non è tutto ma è indicativa, rivela che tra i due mondi, quello ‘eccellente’ e ‘non eccellente’, non esiste necessariamente un differenziale tecnico ma, soprattutto, vige un rapporto dinamico, fatto di continue porte girevoli, di ingressi e uscite, a testimonianza che le situazioni e i giocatori sono mutevoli, in continua evoluzione. Non è la prima volta che atleti considerati di livello nazionale siano finiti nel tempo nel dimenticatoio ed altri, inizialmente scartati, nell’Olimpo cestistico. Il sistema nervoso funziona con la legge del tutto o del nulla: anche in questo caso sarebbe stato meglio seguirne l’esempio. O tutti o nessuno. Che poi, proseguendo di questo passo, la distinzione tra A e B cadrà definitivamente: tra fughe e rinunce, il famoso aggettivo della discordia non avrà più senso di esistere. Tutti diventeranno nazionali. Finalmente. Pochi, ma nazionali.