Giorno: 9 Aprile 2021

Box di lusso

Qua e là si apprende che molte società blasonate d’Italia, con i vivai più importanti e floridi, avrebbero deciso di non partecipare ai campionati o, a dirla tutta con onestà, ad un surrogato fatto di una manciata di partite in uno spazio ristretto di tempo. Per carità, ognuno è libero di fare ciò che vuole a casa propria. Ci saranno milioni di valide ragioni. Tuttavia, è lecito chiedersi: se per questi mostri sacri della pallacanestro i benefici sarebbero minori dei ricavi, in che cosa consiste il vantaggio per tante altre società dal modesto rango che stentano a stare a galla chiedendo alle famiglie sforzi ulteriori per far indossare, almeno per un pugno di volte, la casacca della festa? L’allenamento è essenziale e imprescindibile: laboratorio di vera fatica e lenta costruzione della mente, del corpo e del cuore a servizio dell’unicum, l’identità di squadra. La partita è il luogo dove ciò che si prepara – e non si prepara -, si manifesta in totale schiettezza e crudeltà. Questi due elementi sono reciproci e complementari: non c’è allenamento senza partita, non c’è partita senza allenamento. I ragazzi che hanno perso più di un anno di gare non vedono l’ora di bagnare i piedi sul parquet, consapevoli, a buona ragione, che cento allenamenti, la gran parte trascorsi a distanza, non valgono una sola partita vera. Ne vale la pena? Alcuni hanno risposto si. In gioco non c’è solo la formazione tecnica dei giocatori, di cui la competizione è parte rilevante. C’è un aspetto, forse più rilevante e meno considerato, che risiede nelle potenti leve motivazionali degli adolescenti: tornare a guardare, toccare, annusare, in una parola ‘vivere’, quelle emozioni per troppo tempo rimaste sopite in qualche angolo dell’esistenza. Peccato, un campionato senza le big è monco: giocare contro Virtus Bologna o Pallacanestro Reggiana e beccarne 50 è forse l’esperienza migliore possa capitare. È plausibile non valga al contrario. Ma la pallacanestro italiana, così ferita al cuore, non può permettersi di lasciare le squadre ai box: troppo tempo ferma, anche una Ferrari si ossida e si arrugginisce.