Inizio corsi Minibasket

CENTRO #MINIBASKET2000WINNERPLUS

COSA ASPETTI A VENIRE A GIOCARE CON NOI!

NOI SIAMO GIÀ PARTITI

PALAZZETTO EX-FIERA, VIA MOLINARI, PORDENONE

ECCO LE GIORNATE E GLI ORARI:

PULCINI (2015/16) MARTEDÌ GIOVEDÌ 17.00-18.00

SCOIATTOLI (2013/14) MARTEDÌ GIOVEDÌ 18.00-19.00

AQUILOTTI (2011/12) MARTEDÌ GIOVEDÌ 17.00-18.00

per info: nuovobasket2000@libero.it

Scarica il modulo di pre-iscrizione qui!

PORDENONE BASKETBALL CITY CAMP

Sono aperte le iscrizioni per il Pordenone Basketball Citycamp che si disputerà sui nostri campetti all’aperto dell’Ex-Fiera.

Se siete interessati affrettatevi, perchè i posti sono limitati.

Richiedete il modulo per l’adesione al vostro istruttore, oppure scaricalo da questo link


Box di lusso

Qua e là si apprende che molte società blasonate d’Italia, con i vivai più importanti e floridi, avrebbero deciso di non partecipare ai campionati o, a dirla tutta con onestà, ad un surrogato fatto di una manciata di partite in uno spazio ristretto di tempo. Per carità, ognuno è libero di fare ciò che vuole a casa propria. Ci saranno milioni di valide ragioni. Tuttavia, è lecito chiedersi: se per questi mostri sacri della pallacanestro i benefici sarebbero minori dei ricavi, in che cosa consiste il vantaggio per tante altre società dal modesto rango che stentano a stare a galla chiedendo alle famiglie sforzi ulteriori per far indossare, almeno per un pugno di volte, la casacca della festa? L’allenamento è essenziale e imprescindibile: laboratorio di vera fatica e lenta costruzione della mente, del corpo e del cuore a servizio dell’unicum, l’identità di squadra. La partita è il luogo dove ciò che si prepara – e non si prepara -, si manifesta in totale schiettezza e crudeltà. Questi due elementi sono reciproci e complementari: non c’è allenamento senza partita, non c’è partita senza allenamento. I ragazzi che hanno perso più di un anno di gare non vedono l’ora di bagnare i piedi sul parquet, consapevoli, a buona ragione, che cento allenamenti, la gran parte trascorsi a distanza, non valgono una sola partita vera. Ne vale la pena? Alcuni hanno risposto si. In gioco non c’è solo la formazione tecnica dei giocatori, di cui la competizione è parte rilevante. C’è un aspetto, forse più rilevante e meno considerato, che risiede nelle potenti leve motivazionali degli adolescenti: tornare a guardare, toccare, annusare, in una parola ‘vivere’, quelle emozioni per troppo tempo rimaste sopite in qualche angolo dell’esistenza. Peccato, un campionato senza le big è monco: giocare contro Virtus Bologna o Pallacanestro Reggiana e beccarne 50 è forse l’esperienza migliore possa capitare. È plausibile non valga al contrario. Ma la pallacanestro italiana, così ferita al cuore, non può permettersi di lasciare le squadre ai box: troppo tempo ferma, anche una Ferrari si ossida e si arrugginisce.

Vacanze Pasquali

Le attività sportive sono sospese per le vacanze pasquali.

Auguri a tutti da parte del Presidente, dei dirigenti e di tutto lo staff.

Martedì 6 aprile riprenderanno le attività dei gruppi giovanili, mentre il MiniBasket ricomincia con giovedì 8 aprile.

sport missing

È sparito lo sport. Non esiste più. Spadafora, che se non altro ha avuto l’onestà di dichiarare la propria ignoranza in materia, è un lusso che non ci si può più permettere. Dalla mongolfiera che a fatica si alza da terra è stata gettata la prima inutile zavorra. Che problema c’è? Tanto in TV ci sono le coppe, le Olimpiadi invernali, la coppa Italia di basket: peccato che questi eventi vedano protagonisti lo 0,1 della popolazione, mentre il restante 99,99 si deve accontentare di una buona poltrona e, se fortunati, di una tazza di tè fumante (viste le temperature). È un messaggio chiaro, non nuovo per la verità, abituati come siamo a ricevere ‘conforto’ con pile di parole vuote al posto di vero ‘ristoro’, che sia sotto forma di idee, innovazione o contributo finanziario. Lo sport di base, quello pulsante, costituito da innumerevoli eserciti di dilettanti (la gran parte soggetti in età evolutiva), è abbandonato alla deriva, lasciato in balia delle onde, contenuto in una bottiglia che forse qualche postero raccoglierà sperando abbia più compassione dei brutali giorni correnti. Le associazioni sportive languono ma restano l’ultimo e unico presidio disponibile per la formazione delle generazioni future grazie alla proposta di attività motorie adeguate e ad una sana concezione della competitività. Forse è utile ricordarlo, se le ASD dovessero interrompere il funzionamento causa forza maggiore, inevitabilmente tutto il banco salterà in aria: non ci saranno nazionali e serie A, tantomeno Olimpiadi o campionati internazionali. Non si è visto alcun atleta professionista costruito in laboratorio: tutti i giocatori che vediamo correre e saltare dietro uno schermo sono il frutto di anni di lavoro trascorsi in oratorio, al campetto, in società sportive ai più sconosciute e ai margini dei riflettori mediatici. Per fortuna il talento sfugge ancora alla programmazione, si trova nascosto nei posti più impensati. Il ‘circo’, per andare avanti, ha bisogno di acrobati, trapezisti, saltimbanco: quando non si troveranno più, allora ci ricorderemo dello sport. Sperando, nel frattempo, i ‘buoi’ (ossia gli atleti) non siano già scappati altrove.